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Critiche

Dino MOGIANESI , Jesi & la sua Valle, Anno XXIV, N. 41 - 1 Novembre 1985

PostDateIconSabato 03 Novembre 2007 16:52 | PDF | Stampa | E-mail

L'opera monumentale del folklore orale                             UN  LIBRO "VIVO" NATO GIA' "MORTO"                               

 

Un  libro importante che nasce già morto, esaurito prima di uscire. Il volume del dr. Gastone Pietrucci rappresenta la prima - e perv ora l'unica - raccolta di cultura popolare marchigiana del Novecento. In questo nostro secolo esiste solo l'opera di Giovanni Ginobili, che però risulta dispersa in decine di volumetti e che in parte resta inedita. "Cultura Popolare Marcghigiana. Canti e testi tradizionali raccolti nella Vallesina" si pone quindi come la prima raccolta ampia ed organica, organizzata con rigorosi criteri metodologici dopo l'opera di Antonio Gianandrea del 1875 e dopo quella di Druso Rondini, del 1895.                                                                                                

Più di cent'anni di silenzio coprono il periodo tra la ricerca di Pietrucci e quella del Gianandrea. Nel frattempo è andato irrimediabilmente perduto un capitale di cultura popolare che nessuno sarà mai in grado di calcolare. E non si può dimenticare che l'oblio secolare è andato ispessendosi proprio durante un periodo di particolari e rapidissimi rivolgimenti economico-sociali che hanno maturato una profonda e spinta disgregazione culturale. In particolare e proprio di quel popolo che ha più          scarsi mezzi per conservare la propria memoria e la propria identità.                                                                                     Tra pigrizie e recriminazioni si è consolidata, in questi lunghi decenni, la convinzione che le Marche fossero povere - se non prive - di tradizioni e di documenti della cultura popolare.            Il volume di Gastone Pietrucci, con le sue oltre 500 pagine e con le sue varie centinai di reperti raccolti nella sua lunga ricerca sul campo, smentisce quella comvinzione nata a mascherare una lunga omissione.                                                                            Il progetto del libro nasce nel 1982 con qualche - minima - responsabilità di chi scrive. In questi lunghi mesi che, adagio adagio, diventavano anni, alcune malaugurate complicazioni di diversa natura hanno infine consigliato l'editore - il Centro Studi Jesini - e lo sponsor - la Carisj - a tirarne soltanto 500 copie. Introvabili! Un piccolo tesoro, dunque, che forse andrà ad arricchire qualche biblioteca personale di qualche ignaro ma prestigioso personaggio. Pur rispettando ed anzi condividendo le ragioni di quella decisione, occorre dire che si dovrebbe procedere ad una sollecita ristampa proprio per non tradire il senso di una operazione altamente meritoria che vuole riproporre con forza la validità e la vitalità della cultura popolare. Nella ricerca di Pietrucci trovano posto tutti i temi della poesia tradizionale contadina e cittadina: stornelli, ballate, canti iterativi, cantastorie, canti di lavoro, rituali di questua, poesia religiosa, poesia satirica di improvvisazione, formule magiche, filastrocche, giochi infantili, proverbi, indovinelli. Tutto materiale prezioso, raccolto con una commovente collaborazione dei vari informatori. Formano un lunghissimo elenco nel quale spiccano i nomi di Pietro Bolletta, Armanda Animobono Mancini, Quartina Lombardi Giansantelli.    

Dino Mogianesi, Jesi & la sua Valle, Anno XXIV, N. 41, venerdì 1 Novembre 1985

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Giovanni FILOSA , Mercoledì 8 Luglio 1993

PostDateIconVenerdì 02 Novembre 2007 17:14 | PDF | Stampa | E-mail

... Poi i bravissimi della Macina con il nuovo spettacolo.

VOCE DELLA VITA NEI CANTI CONTADINI

"L'atmosfera della Pinacoteca si addice ad un concerto di musica popolare; l'aria densa dei profumi, dei colori e degli stucchi, accompagna lungo il corridoio di Palazzo Pianetti, carti arcaici e in ottava. momenti in cui il tempo si ferma, non fosse altro perchè tutto è al di fuori della dimensione. Un tuffo nella cultura, con sottofondo di ronzio di telecamere.                                        Il gruppo "La Macina" ha voluto regalare alla stampa una ghiotta anteprima di quello che sarà lo spettacolo che presnteranno questa sera in Piazza delle Monnighette di jesi, aprendo il quarto "Festival Internazionale di Musica Popolare"[...] E' indubbiamente il migliore spettacolo che La Macina abbia realizzato negli ultimi anni.                                                 

Questo "Angelo che me l'hai ferito 'l core..." è un lavoro completo, immerso senza sentimentalismi di maniera ma con la sicurezza di regalare al pubblico qualcosa di prezioso [...] Ed è anche uno spettacolo ben ripartito con una scelta meticolosa dei testi e delle musiche, completamente diverso da quello cui eravamo abituati ascoltando e vedendo "La Macina". E' un frutto più raffinato, un regalo senza confezione, per gustare subito cosa c'è dentro, è un sorriso che dura due ore. Impressiona, e lo si rivedrà volentieri questa sera, in "prima nazionale" al debutto a Jesi, come e quanto questo gruppo abbia cambiato modo di porgere al pubblico (ma prima a se stessi) quello che hanno "trovato" [...]. Non è un'operazione nostalgia verso un tempo migliore, ma un vero e proprio spaccato culturale. Il gruppo è cresciuto ad alti livelli. Gastone Pietrucci imprime il tempo scava nei pezzi e li "sente", capisce quale sarà il loro rapporto col pubblico. [...].                                 Uno spettacolo in un magico corridoio. Belle nozze, verrebbe a dire".

Giovanni Filosa, Corriere Adriatico, mercoledì 8 Luglio, 1993

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Ciro DE ROSA, Folk Bulletin, Anno XI, N. 5, Giugno 1999

PostDateIconGiovedì 01 Novembre 2007 17:29 | PDF | Stampa | E-mail

BENEVENTO                                                                               8-17 aprile 199                                                       "Cantarpasqua"

 

"Un appuntamento tra i più rimarchevoli della manifestazione è stato quello che ha visto in scena, nella chiesa dell'Annunziata, il Gruppo Ricerca e Canto popolare La Macina (10/4) [...]. Quello de La Macina è stato un ritorno a Benevento, anche se avvenuto dopo ben nove anni, da quando cioè nelm 1990 il gruppo partecipò a "Tre fronne d'auciello grifone", ispirato alle fiabe sannite, una sorta di "TransItalia" con dieci anni d'anticipo.                                                                                     Il loro "spettacolo", totalmente acustico, dal titolo "Piange Piange Maria Povera Donna", è stato imperniato sulla religiosità nella cultura orale marchigiana con una unica deviazione nella cultura yiddish: la riproposizione di un recitato e canto, come testimonianza della immensa tragedia della shoa. Messo da parte per una serata il repertorio satirico e licenzioso che il gruppo ha proposto nell'ultima splenida incisione ("Je se vedea le porte dell'affanno..."), Gastone Pietrucci e i componenti de La Macina hanno intonato canti rituali, canti extra liturgici di argomnento reigioso e canti narrativi con una profonda intensità interpretativa nella quale emergono con pienezza tanto le individualità vocali quanto gli sviluppi polivocali. Assolutamente magnifico".

Ciro De Rosa, Folk Bulletin, "io c'ero", Anno XI, n. 5, Giugno 1999

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Tiziana OPPIZZI- Claudio PICCOLI ,Folk Bulletin, 18 Giugno 1999

PostDateIconMercoledì 31 Ottobre 2007 19:30 | PDF | Stampa | E-mail

18 Giugno 1999                                                                          Jesi - Teatro Pergolesi                                                           "Silenzio, canta La Macina!"

 

" Applausi scroscianti per un grande spettacolo! Il gruppo di ricerca e canto popolare La Macina ha voluto celebrare il traguardo dei trent'anni di attività con un doppio Dc antologico che raccoglie i brani più significativi della lunga e fortunata esperienza musicale.  Con il sapore di festa che contraddistingue tutti gli spettacoli dello storico gruppo di folk revival, l'evento che venerdì 18 giugno ha riempito il Teatro Pergolesi è stato un appuntamento fondamentale per l'attuaòe formazione [...]  Lo spettacolo ha visto una grande partecipazione. Con un teatro stracolmo, il pubblico "di casa" ha voluto tributare tutta la sua simpatia e l'affetto che la formazione immancabilmente suscita durante le esibizioni, ma è stato anche un preciso riconoscimento al lungo e ostinato lavoro di ricerca e riproposta che con tenacia e compertenza Gastone Pietrucci ha saputo portare aventi. Passato e presente si sono fusi in questo spettacolo, che dimostra come può esistere un folklore vero e autentico capace di legare le radici storiche al futuro coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni. [...]         

I canti, un'autentica antologia musicale tratta dagli otto lavori discografici finora prodotti, si sono eseguiti a ritmo incalzante [...] Ad impreziosire la serata alcune presenze importanti nel panorana del folk revival [...] da Laura Parodi, ligure, intensa ed incisiva; da Luisa Poggi, ticinese dal forte carisma: e dalla dolcissima Donata Pinti, piemontese [...] un omaggio e un'attestazione di stima reciproca che da anni lega questi e tanti altri artisti ai componenti del gruppo marchigiano.          Seguendo il filo della memoria, che fortunatamente in questo territorio non si è mai spezzato, le voci di alcuni informatori - ora scomparsi - ci hanno riportato ad arcaiche sonorità.[...] Uno spettacolo intenso ed emozionante, sensazioni che rivivono nel doppio Cd antologogico [...] "Silenzio, canta La Macina!" ovvero "La Macina canta trent'anni della sua storia: '68-'98) è pubblicato dal Centro Tradizioni Popolari, con il patrocinio della Cassa di Risparmio di Jesi, la Regione Marche, l'Amministrazione Provinciale di Ancona e il patrocinio dei Comuni di Jsi, Fabriano, Monsano, Montecarotto, Morro D'Alba, Polverigi e della Comunità Montana Esino-Frasassi. Un sodalizio e uno sforzo comune per la realizzazione di un prodotto di qualità e di impegno socio-culturale nel mantenere vivi i legami tra passato e presente.

Tiziana Oppizzi-Claudio Piccoli, Folk Bullettin, Io c'ero, Giugno 1999

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Gigi BRESCIANI, Music On, Folk Club Gli Zanni, Brescia, 18 Marzo, 1992

PostDateIconMartedì 30 Ottobre 2007 23:17 | PDF | Stampa | E-mail

" [...] Innanzitutto ti devo rinnovare i miei complimenti per il fantastico spettacolo de La Macina; non avrei mai immaginato che materiale tradizionale potesse essere proposto con tanto brio e professionalità. Ha segnato uno dei momenti più importanti della nostra stagione...]"

Gigi Bresciani, Musi On, Folk Club Gli Zanni, Brescia, 18 Marzo 1992

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  • Luciano MASSETTI, MusicClub, Anno IV, n. 25, Ottobre 1993
  • Massimo RAFFAELI-Francesco SCARABICCHI ,Introduzione della brossura, Gastone Pietrucci-La Macina, El vive d’omo, 2007
  • Raoul MANCINELLI, Jesi e la sua valle, n. 9, 1 Maggio, 1981
  • Stefania ULIVI ,Sette, Corriere della Sera,1 Aprile 2004

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