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Critiche

Daniele CROTTI , Perugia, 17 Settembre, 2005

PostDateIconLunedì 08 Ottobre 2007 21:24 | PDF | Stampa | E-mail

 

"[...] poche righe per complimentrami con voi e per ringraziarvi dei concerti di questo agosto cui ho potuto assistere. Tre momenti uno diverso dall'altro (a Serra de' Conti con i canti religiosi, a Serra San Quirico con l'interprete italo-argentina, a Jesi con la voce della colta informatrice) che mi hanno fatto conoscere ancora di più l'immensità di questi mondi popolari apparentemente dimenticati, ma in verità soltanto nascosti ai più ma pronti a esplodere e a coinvolgere per la loro viva e attuale ricchezza".

Daniele CROTTI, Perugia, 17 Settembre, 2005

in occasione dei concerti inseriti nel 20° Monsano Folk Festival 2005:

 GASTONE PIETRUCCI, "Concerto del tempo sospeso" con la partecipazione straordinaria di Italo Agnetti e Nardino Beldomenico, con Marco Gigli.

GASTONE PIETRUCCI-LAURITA PERGOLESI, "Ma come è grande il mare se ti divide il mare...", con Marco Gigli e Roberto Picchio.

GIUSEPPINA PIANA MARCHESELLI, "Nonna Pina e le sue canzoni da salvare" (a cura di Gastone Pietrucci)

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Tiziana OPPIZZI & Claudio PICCOLI , Milano 30 Maggio, 2006

PostDateIconDomenica 07 Ottobre 2007 21:42 | PDF | Stampa | E-mail

 

[...] Il tuo è un percorso che ha radici profonde e che è meritevole del successo che sicuramente otterrai con questo lavoro.[...]

[...]compresa la tua voce che ha acquistato la profondità del mare (non la trovo graffiante) [...]

 

"... Ma veniamo all'argomento che ci piaceva approfondire sul successo attuale e cioè sull' "Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto".
Un articolo di Pietro De Martino sull'ultimo numero della Rivista dell'Istituto De Martino mi ha stimolato a scriverti in quannto delinea molto bene il rapporto tra tradizione e innovazione, quesito che è emerso da subito, sin dall'inizio del revival
e che si esprimeva nella riluttanza di molti ad intervenire anche marginalmente a modificare i canti tradizionali.
L'articolo continuava dicendo: "E' bello apostrofare il mondo con un canto "oggettivo" se non addirittura "collettivo", ben protetto dai documenti originali. Non per questo inventare o modificare un canto è tradire le consegne o affogare nella vanità [...]
Anche senza volere, anche se si vuole ricopiare fedelmente un canto tradizionale, si modifica involontariamente e poi la realtà offre sempre spunti nuovi meritevoli di essere raccontati. Non dimentichiamo che il documento originale prima di diventare tale era una "canzone viva" che ha avuto successo tra la gente ed è proprio la liturgia che mummifica e ingessa tutto!"
Questo è un primo argomento, ma per te è ancora un discorso diverso in quanto tu hai avuto il grande merito di aver scoperto il documento originale, da buon ricercatore lo hai fatto conoscere, lo hai fatto apprezzare e oggi attraverso una rivisitazione, che non ne ha snaturato il nucleo originario, lo presenti ad un pubblico ancora più vasto. Il tuo è un percorso che ha radici profonde e che è meritevole del successo che sicuramente otterrai con questo lavoro.
Cambiando non si riparte da zero, si riparte sempre dalle esperienze maturate fino a quel momento, compresa la tua voce che ha acquistato la profondità del mare (non la trovo graffiante) e il fatto che grandi personaggi, mi riferisco a Moni Ovadia e forse un pò anche Marino Severini, ti imitino sia per te motivo di giusto orgoglio!.
L'apporto di musicisti di valore, inoltre, ha portato questi canti a una perfezione del tutto nuova e inaspettata capace di andare al di là di schemi e steccati che ancora oggi esistono tra popular music e l'altra musica.
Scendo più nel particolare del cd. La cosa che a noi piace è che tutti i canti sono conosciuti, quindi siamo portati maggiormente ad apprezzare sia la voce che gli arrangiamenti musicali.
ertamente un critico musicale sarà in grado di approfondire maggiormente determinati aspetti, ma penso che possa farti piacere anche il parere di due vecchi e affezzionati estimatori![...]"

Tiziana Oppizzi-Claudio Piccoli, Milano 30 Maggio 2006

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Daniela PIERUCCI, Osimo, 24 Aprile 2006

PostDateIconDomenica 07 Ottobre 2007 21:31 | PDF | Stampa | E-mail

"Ringraziandola per il meraviglioso regalo di compleanno che mi ha fatto la Macina con il concerto dell'Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto 2, (altro che 38 rose rosse baccarà!!!), vorrei aggiungere, ricordando e parafrasando una poesia dell'amato Franco Scataglini:
E st'amore ... per la Macina
m'ha coto come 'na mugellina
spolpata sopra e soto
so' rimasa la spina!
Affettuosamente"

Daniela Pierucci, Osimo, 24 Aprile 2006

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Lidia LUCARELLI , Milano 30 Agosto 2006

PostDateIconSabato 06 Ottobre 2007 21:47 | PDF | Stampa | E-mail

"Agli Artisti de La Macina
da quando, per caso qualche anno fa, sono venuta a conoscenza del vostro Gruppo, seguo con molta emozione e grande piacere le vostre esibizioni al Monsano Folk Festival.
Il canto, la musica, le storie, gli ambienti e i personaggi delle canzoni popolari che voi avete trascritto non sono semplicemente la memoria di un tempo passato, ma quadri di vita sempre attuali, che si ascoltano e si gustano con la mente e con il cuore. Eh sì, perché è impossibile seguire superficialmente le vostre canzoni; quasi inconsapevolmente ci si sente trasportati nell'ambiente e nella situazione discritti nella canzone. La "Cecilia" che alla fine muore per il suo "marì"
quasi quasi fa venire le lacrime agli occhi! E proprio mentre l'ascoltavo pensavo a come possano essere trasmessi in modo semplice, ma incisivo, alcuni valori di vita fondamentali come fedeltà e onestà che spesso purtroppo vengono banalizzati e messi in ridicolo.
Tutto questo per ringraziarvi del vostro lavoro artistico.
Nata e vissuta a Milano, ma con forti radici marchigiane, ora che la generazione di chi è emigrato al nord ci ha lasciato, è molto bello riannodare i fili con la tradizione e il mondo della famiglia[...]"

Lidia LUCARELLI, Milano 30 Agosto 2006

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Alessandro FALCETTA , Bologna, 29 Ottobre 2006

PostDateIconVenerdì 05 Ottobre 2007 21:50 | PDF | Stampa | E-mail

"Caro Gastone [...] Ti scrivo per complimentarmi ancora una volta dello spettacolo dell'altro ieri a Bologna (Piange piange Maria povera donna...). Sono l'osimano per il quale la Macina è una ragione di orgoglio, come ti ho accennato alla fine della rappresentazione.
Io studio il Nuovo Testamento, la ricerca ha fatto passi da giganti e mi appassiona, ma per lo più gli studiosi hanno la straordinaria capacità di inaridire i testi, essendo incapaci di sentirne sia l'umano sia il divino che è in essi. Nelle tradizioni popolari, di gente che in campagna viveva una vita dura, come talvolta mi racconta mia nonna, i testi tornano vivi: un figlio che nasce, che muore, una madre che lo piange, cosa fa Dio.
Sono rientrato da Osimo pochi giorni fa, dove ho scoperto che ora la nuova meta domenicale è l'IKEA. Questo mostra quanto bisogno ci sia di trasmettere e rielaborare le nosre tradizioni, perché quando le IKEA di oggi saranno passate, avremmo bisogno di ricordare da dove viniamo. Grazie per il vostro lavoro [...]

Alessandro Falcetta, Bologna, 29 Ottobre 2006

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  • Marcello CENTONZE , Lequile (Lecce), 29 Agosto 2006
  • Daniela PIERUCCI , Castelfidardo, 7 Agosto, 2006
  • Roberto G. SACCHI, Folk Bulletin, Anno X, N. 10, Dicembre 1998
  • FOLK CLUB Züri, Zürich, 7 Dez. 1983;ZUGER MONATSBULLETIN, Theater Burgbachkeller Zug, Dezember 1983; MAHOGANNY, 9 Dezember, 1993; HERISAU, Kultur Is Dorf, 11 Dezember 1983

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