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Critiche

MUSICA -ALBERTO PELLEGRINO FIRMA L'ARTICOLO SU GASTONE PIETRUCCI (Numero 22 di "Rocca", 15,XI,2010)

PostDateIconMercoledì 24 Novembre 2010 18:35 | PostAuthorIconScritto da Gastone Pietrucci | PDF | Stampa | E-mail
MUSICA  -   GASTONE PIETRUCCI
di Alberto PELLIGRINO
("Rocca", Rivista della Pro Civitate Christiana Assisi, n 22 del 15 Novembre 2010)
 
Gastone Pietrucci e il Gruppo La Macina rappresentano da 42 anni (il complesso è nato a Jesi nel 1968) la musica popolare marchigiana. Etnomusicologo e raffinato cantastorie, Pietrucci ha avuto il merito di avere studiato e riportato alla luce la canzone popolare delle Marche nella triplice tradizione della marina, della collina e della montagna, facendo rinascere le canzoni dei marinai e delle filandare jesine, i canti d'amore e di lavoro, erotici e religiosi dei contadini e dei pastori che formano una raccolta di sedici dischi quanto mai preziosi in quanto, oltree ad essere godibili, costituiscono un prezioso contributo per l'antropologia culturale. Lo stesso Pietrucci dice che l'idea di studiare la musica popolare gli venne nel 1964, quando al Festival dei Due Mondi di Spoleto ebbe l'occasione di ascoltare lo spettacolo Bella ciao di Roberto Leydi e Filippo Crivelli, interpretato dal Nuovo Canzoniere Italiano. Sull'onda di quella spinta iniziale Pietrucci ha scritto la tesi Letteratutra tradizionale orale marchigiana e spoletina ed il libro Cultura Popolare Marchigiana, ha costituito il Centro Tradizioni Popolari e ha fondato il gruppo La Macina all'interno del quale si sono avvicendate generazioni di musicisti, fino all'ultima "covata" formata da gente di conservatorio, che consente a Pietrucci di rinnovare il repertorio secondo una chiave interpretativa più moderna e più raffinata. Il risultato di questa ultima fase di lavoro è confluito nei tre volumi intitolatiu Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto (Canti della cultura orale marchigiana), nei quali Pietrucci ha raccolto le canzoni più amate, usufruendo di un crescendo di contributi e partecipazioni. Nel primo volume (2002) hanno collaborato Rossana Casale, Giovanna Marini, Riccardo Tesi, Marino e Sandro Severini della Gang . Nel secondo volume (2006) vi è la partecipazione straordinaria di Moni Ovadia, che ha detto "la grana dei suoni che escono dalla voce di Gastone, i graffi della sua emissione che scavano solchi nelle parole come granelli di una sabbia antica sollevata da un vento caldo, sono come i suoni delle sirene che tentarono Ulisse"; nel terzo ed ultimo volume (2010) gli hanno reso omaggio la Banda Osiris, Ambrogio Spargana, Marco Poeta ed ancora il duo della Gang. Il livello delle interpretazioni è sempre molto alto, ma questa volta Pietrucci ama mescolare in un plot affascinante i canti della tradizione (la bellissima Angelo che me l'hai ferito 'l core, La "pora" Giulia, Coraggio amor mio, Mariuccina a mme mme gela, Dormi dormi mia giovane 'nesta, So' stato allavorà a Monteicuro, Mentre che rastrellava) con alcune composizioni d'autore: E'  lunga la strada, di Virgilio Savona, Il Natale è il 24 di Piero Ciampi-Pino Pavone-Gianni Marchetti, Supplica a mia madre di Pier Paolo Pasolini-Gastone Pietrucci-Adriano Taborro, Dicono di me di Annamaria Testa-Vangelis.
Alberto PELLEGRINO
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Ultimo aggiornamento (Venerdì 16 Novembre 2012 19:01)

 

FABIO ANTONELLI, da ESTATICA ENCICLOPEDIA DELLA MUSICA ITALIANA- 9 GIUGNO 2010

PostDateIconVenerdì 11 Giugno 2010 16:30 | PostAuthorIconScritto da Gastone Pietrucci | PDF | Stampa | E-mail

Recensione dell'  AEDO MALINCONICO ED ARDENTE, FUOCO ED ACQUE DI CANTO (Vol. III)
di FABIO ANTONELLI , da ESTATICA, Enciclopedia della Musica Italiana del 9 Giugno 2010
Voto: 8.8/10

Basterebbe riportare integralmente la prefazione di Enrico De Angelis a questo terzo episodio che completa la trilogia dell’ Aedo malinconico e ardente, fuoco ed acque di canto per fornire un quadro esaustivo dell’importanza di questa opera, ma voglio invece tentare una mia via personale tesa a dimostrare la bellezza di questo disco ed invogliare i lettori a cercarlo ed amarlo.

Prima di tutto, come già anticipato, è un terzo episodio, quello conclusivo di una trilogia ma attenzione è un disco che gode di vita propria ed autonoma, io stesso non conosco e a questo punto me ne pento i primi due episodi, però ho potuto gustare a pieno e con profondo appagamento questo sopraffino lavoro.

In proposito Gastone Pietrucci, voce de La Macina, scrive: “Un lavoro che seguendo la linea del primo (ripresa e nuove interpretazioni di brani già precedentemente incisi, insieme a brani inediti, registrato in presa diretta) prosegue ed amplifica la linea già intrapresa dal secondo: quello dell’inserimento, in scaletta, di ben cinque brani al di fuori del repertorio “popolare” marchigiano de la Macina. Tanto che al tradizionale sottotitolo “Canti della cultura orale marchigiana” è stato aggiunto “ed altri percorsi””.

Ecco così chiarito l’ambito in cui si muove il progetto che vede protagonista principale La Macina uno storico gruppo di musica popolare e marchigiana, che ha un grande punto di forza nella voce rauca e scura di Gastone Pietrucci, interprete capace ad esempio di interpretare con la stessa sincera e viva passione un canto tradizionale come “Coraggio amore mio…”, uno dei tanti canti popolari di protesta nati dopo l’imposizione nel 1799 da parte di Napoleone Bonaparte della coscrizione obbligatoria e “Il Natale è il 24” di Piero Ciampi, canzone appartenente al periodo romano del cantautore livornese, un periodo artisticamente felice perché arrivato nella capitale fu accolto con favore, si sentì circondato da amici, eccolo allora citare tra dramma e farsa le loro disgrazie, mentre lui, com’era nel suo stile, per vederci chiaro si beve un litro di vino, si ferma ad una stazione per fuggire verso un qualsiasi altrove, ma ormai “senza amici e senza amore. Il Natale è il 24”, non gli resta che abbandonarsi all’anarchia ed alla follia senza alcun nesso logico.

Ma queste due canzoni sono solo due esempi di questa commistione tra canzone popolare e canzone d’autore, a dimostrazione che i confini sono spesso labili e forse non ha senso rifarsi a rigidi schematismi, io personalmente parlerei piuttosto di musica di qualità e qui la qualità non manca certo, provate ad ascoltare “E’ lunga la strada”, canzone appartenente al repertorio politico anni ’70, forse quello meno conosciuto, di Virgilio Savona, mente del Quartetto Cetra, con la presenza di Sandro Severini alla chitarra elettrica, le voci di Gastone Pietrucci e Marino Severini che si alternano, questa preziosa registrazione è stata effettuata al Teatro Ariston di Sanremo in occasione della 29° Rassegna della Canzone d’Autore e l’effetto che ne si ricava è un’emozione davvero palpabile.

Tornando poi al repertorio tradizionale come non citare “Angelo che me l’hai ferito ‘l core…”, qui la struttura del canto è semplice e monostrofica, ma il risultato è davvero di grande intensità grazie alle voci di Pietrucci e Severini, un brano decisamente lento, dolente, emozionante passo dopo passo.

Così come pieno di colore e fascino è “La pora Giulia”, un canto tipico dei repertori del cantastorie qui trasformato in uno stupendo fado grazie all’arrangiamento di Marco Poeta che si inerpica con la sua chitarra portuguesa lungo sentieri inesplorati, portando alla commozione più vera.

Totalmente differente è invece l’atmosfera che si respira ascoltando “Mariuccina a mme mme gela…” che grazie anche alla presenza della Banda Osiris si sviluppa con toni ironici, baldanzosi, direi quasi grotteschi.

Punti alti sono poi “So’ stato a llavorà a Montesicuro…” e “Supplica a mia madre”, il primo è un canto di lavoro e di protesta reso famoso da Caterina Bueno sempre molto attuale, basta pensare alle tante, troppe morti sul lavoro che caratterizzano la nostra Italia, un paese davvero poco civile da questo punto di vista, il secondo utilizza uno dei componimenti poetici più toccanti ed intimi di Pier Paolo Pasolini, versi capaci di mettere a nudo tutte le contraddizioni della sua vita con quelle parole così sincere e sofferte “Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, / ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro nome”, occorre dire che Taborro e Pietrucci hanno saputo vestire di musica il componimento senza sovrastarlo, lasciando alle parole lo spazio che meritano e con la grande chitarra portuguesa di Marco Poeta a fare il resto.

Il tutto si sarebbe potuto chiudere qui e sarebbe stato comunque un ottimo disco, ma prima del congedo troviamo ancora un brano di spessore mi riferisco a “To the inknown man” di Vangelis Papathanassiou che nella versione italiana di Annamaria Testa diventa “Dicono di me”, è davvero il gran finale.

Che aggiungere di più, una curiosità: il disco presenta anche una traccia 0, trattasi di “Tuto è corpo d’amore”, uno dei capolavori poetici della seconda metà del novecento, opera del poeta marchigiano Franco Scataglini, il pezzo realizzato su musiche de La Macina seppur interamente registrato non è stato però incluso nel disco per volontà degli eredi del poeta.

Il mio consiglio è di cercare questo disco, perché porta con se un patrimonio storico di indubbio valore e ha come protagonisti artisti di grande livello qualitativo, ma soprattutto carichi di un’umanità e di una sincerità di intenti a tratti disarmante.

 La stessa rcenzione appare anche sul sito: Musica dal sottosuolo, 9 Giugno 2010

 

 

 

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Ultimo aggiornamento (Venerdì 11 Giugno 2010 16:32)

 

PAOLO CAPODACQUA / FABRIZIO POGGI / MASSIMO LIBERATORI / ALESSIO LEGA / RICCARDO TESI /DANIELE POLI

PostDateIconGiovedì 20 Maggio 2010 16:22 | PostAuthorIconScritto da Gastone Pietrucci | PDF | Stampa | E-mail
"Caro Gastone,
l'ho ascoltato e devo dire che ascoltare la tua voce è sempre un'emozione unica.
Molto belli anche gli arrangiamenti.
Il pezzo più struggente ed emozionante è quello con l'arrangiamento di quasi
soli archi ("Dormi dormi mia giovane 'nesta... se non ricordo male).
Grazie ancora ed un grande abbraccio.
Paolo CAPODACQUA,  Avezzano, 20 Maggio, 2010"

"Davvero complimenti Gastone per il tuo preziosissimo cd.
Ottima la scelta dei brani e dei musicisti coinvolti. Sempre superlativa la
tua interpretazione vocale. Estendi per favore i nostri più sinceri
complimenti a tutto il gruppo.
Grazie per avere regalato al mondo un lavoro colmo d'amore e di luce.
Abbracci
Angelina & Fabrizio POGGI,  Voghera, 26 Maggio 2010"

"Carissimo mi è arrivato il tuo ultimo CD e ne ho già goduto, sempre grande/i!!! Doppio grazie e
a presto. Massimo LIBERATORI, Spello, 20 Maggio 2010".

"Carissimissimo, questa mia in tutta rapidità (in questi giorni sono in studio a fare le pre-produzioni del mio prossimo futuro disco) per dirti che mi è arrivato il materiale e che sto incominciando ad ascoltarlo, splendente qual'è. La mancata pubblicazione del CD Macina/Scataglini è un delitto, per te, per Scataglini e soprattutto per chi ama la poesia. ... Un abbraccio. Alessio LEGA, Milano, 14 Maggio 2010". 

 "Ciao Gastone
il tuo ultimo disco è decisamente bellissimo, fai un complimento speciale ai Gang per l'arrangiamento del primo brano, un capolavoro di essenzialità ed equilibrio. Sei un grande e più passa il tempo e più diventi rock !!!. Continua così!!!. Un abbraccio. Riccardo TESI, Pisa 31 Marzo 2010"
 

"Ciao Gastone,                                                                                                                                                                                                     ti volevo ringraziare per il CD che ho già ascoltato e che mi sembra come e più del solito splendido, misurato e trasgressivo, originale e "tradizionale" allo stesso tempo, antico e moderno, sempre comunque intenso, che non può lasciare indifferenti, in nessun caso...Complimenti, ti auguro un gran successo..."
Daniele POLI  / Tuscae Gentes



 

 

 

 

 

 

Commenti (2)

Ultimo aggiornamento (Giovedì 01 Luglio 2010 11:48)

 

TIZIANA OPPIZZI & CLAUDIO PICCOLI, Grazie per il bel disco..., Milano 14 Maggio 2010

PostDateIconGiovedì 20 Maggio 2010 16:13 | PostAuthorIconScritto da Gastone Pietrucci | PDF | Stampa | E-mail
"Caro Gastone,
                    grazie per il bel cd che ci hai mandato [...]  Con molto piacere ti faccio sapere le prime impressioni  non possono essere che positive dato il grande spessore culturale del lavoro.
Ascoltando i primi brani si entra piano piano in una dimensione che non investe solo il presente ma abbraccia e rimanda ad una dimensione novecentesca. Molti riferimenti, personaggi atmosfere possono essere compresi completamente da chi ha vissuto certe esperienze, da coloro che hanno conosciuto e amato i personaggi che sono i grandi protagonisti  della cultura del secolo appena concluso e che si incontrano nel percorso musicale del cd. Un percorso unico particolare straordinario come la tua voce molto ben accostata alle atmosfere del "fado", che dialoga con la guitarra portuguesa (La "Pora Giulia" . Bellissima, vedi l'importanza dei fogli volanti e dei cantastorie!
Poi il canto contro la guerra (Coraggio amor mio) attualissimo!, la serenata (Dormi dormi mia giovane 'nesta) . Veniamo al canto di lavoro e di protesta (So stato a llavorà a Montesicuro), come sai noi, come te, facciamo riferimento a queste realtà e cerchiamo di non dimenticare il mondo del lavoro, quello che viene completamente  "escluso"dall'informazione colpevole e dalla gente che si è bevuta il cervello. Questo canto con la tua voce graffiante esprime bene la rabbia di chi subisce.
L'ascolto di "Supplica a mia madre" è stato per me sconvolgente nel senso che mi ha commosso profondamente ma te ne parlerò quando ci incontreremo, speriamo a breve. [...]  Tiziana."
 
"Ciao Gastone,
tanto ha già detto Tiziana che condivido, voglio solo aggiungere due cose. E' lunga la strada ha un testo, purtroppo, attualissimo che ci dimostra come in 50 anni nulla sia cambiato e la interpretazione  tua e di Marino mi piace tanto.
Invece sono affettivamente attaccato alla prima versione dell' Angelo che me l'hai ferito 'l core... anche se questa versione si inserisce con più forza in tutto il contesto del CD e anche di quelli precedenti dell'Aedo.
Splendidi gli arrangiamenti e le collaborazioni
Gastone non finisci di stupirci con la tua vitalità e la tua bravura, speriamo di poter presto sentire dal vivo queste canzoni
Un forte abbraccio. Claudio."
 Milano 14 Maggio, 2010
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Ultimo aggiornamento (Giovedì 20 Maggio 2010 17:20)

 

CIRO DE ROSA, Il Giornale della Musica, Maggio 2010

PostDateIconGiovedì 06 Maggio 2010 10:45 | PostAuthorIconScritto da Gastone Pietrucci | PDF | Stampa | E-mail

 

ITALIA POPOLARE

GASTONE PIETRUCCI/LA MACINA     
 AEDO MALINCONICO ED ARDENTE, FUOCO ED ACQUE DI CANTO - Volume III         
(Storie di Note)

L' AEDO DELLE MARCHE

Pietrucci possiede l'autorevolezza di chi ha celebrato "il mondo alla rovescia" con l'urgenza di sottrarre all'oblio le espressioni musicali di tradizione orale marchigiana, dei cui testimoni ha compreso la lezione e l'umanità profonda. Non è casuale che nella sua maturità d'artista puro, con i suoi compagni de La Macina e tanti comprimari tra cui Sparagna, Banda Osiris e Orchestra da Camera di Jesi e i soliti fratelli Gang Severini, incroci autori che la musicalità popolare l'hanno ricercata, intrecciata, assorbita. Così è in questo terzo atto dell' Aedo.  Il canto di Gastone, timbro scabro alla Tom Waitz, veste di tinte rock ballad una trama di stornelli tradizionali. Gli arpeggi di guitarra portuguesa di Marco Poeta inondano di pathos lusitano il canto narrativo "La Pora Giulia". "E' lunga la strada" omaggia Virgilio savona. Del tutto naturale riproporre la poetica orale e marginale incarnata dal Piero Ciampi de "Il Natale è il 24" o musicare con passo lieve la pasoliniana "Supplica a Mia madre". Il tributo a Caterina Bueno arriva con "Mentre che rastrellava", e riportando in luce "So' stato a llavorà a Montesicuro...", canto di protesta che parla all'Italiaccia imbarbarita e smemorata di oggi in cui si muore ancora sul lavoro.

Ciro De Rosa, Il Giornale della Musica, Culture/World, Anno XXVI, n. 270 / maggio 2010.  

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  • Marinella VENEGONI, Tanta voglia di FOLK, La Stampa, Sabato 13 Marzo 2010.
  • Fabio BRISIGHELLI , Il cantore delle Marche, Corriere Adriatico, lunedì 8 Febbraio 2010.

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