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Home Critiche Umberto SAVOLINI , Corriere del Ticino, 12 Ottobre 1985

Umberto SAVOLINI , Corriere del Ticino, 12 Ottobre 1985

PostDateIconLunedì 28 Gennaio 2008 16:48 | PDF | Stampa | E-mail

La donna cantata da “La Macina”

“Un tempo la canzone popolare si faceva strada da sola, evidentemente, viaggiando da una regione all'altra al seguito degli eserciti, dei pellegrini e dei vagabondi. Fu così che "Donna Lombarda" arrivò fino nelle Marche, insieme alla "Cena della sposa" e ad altre acnzoni che il Gruppo di canto popolare La Macina ha presentato nei giorni scorsi a Balerna, Locarno e Acquarossa, e che questa sera saranno il tema di un concerto all'aula magna della Scuola Media San Giuseppe di Lugano                                                                            

Vengono dalle Marche questi quattro cantori-musicanti. […] I cantori scendono nella sala con tamburello, campanacci e sgràciola  (una specie di raganella in legno), e apostrofano il pubblico con preghiere e invettive […] Tutto il repertorio presentato […] è come imbevuto di quest’atmosfera festosa. Anche le canzoni meno ritmiche, come "La filanda" e "Monaca a faroza", ritrovano, nella loro vena melanconica, momenti di struggente tenerezza [...]                                                      L'allegria delle aie in festa esplode invece con "Catarinella", "Sei sorelle", "L'anatra", "Mariuccina". E i grandi spazi aprentisi davanti ai pastori riecheggiano nel canto spiegato del "Marito giustiziere" o dell' "Amante confessore".                                       E’ il rigore della ricerca e l’amore per tutto quanto è espressione popolare a creare, nel canto de La Macina, questa sensazione di grande attualità delle canzoni che propongono […] con le chitarre, la fisarmonica, l'organetto, i cembali e soprattutto le loro voci molto  curate.                                                                                                     La donna – anche qui – è il centro dei discorsi.  Sia che parli di se stessa lavoratrice in filanda o malmaritata, sia che la descrivino gli uomini.  Ancora una volta oggetto, nel canto contadino di allora come in quello industriale d’oggi.  lamentosa o fiera, sbertucciata o mitizzata. E a cantarla sono questi quattro figli delle Marche che della loro terra hanno conservato, con la “parlata” mitragliante degli scioglilingua, anche la poesia della semplice vita di un tempo [...]”.

Umberto Savolini, Corriere del Ticino, Quotidiano indipendente della Svizzra Italiana, Lugano, sabato 12 Ottobre, 1985

 

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