Rosario PANTALEO ,L’isola che non c’è, n. 33, Luglio 2004

“[…] Ben vengano, su questo solco, dunque, lavori come Nel tempo ed oltre, cantando, in cui i brani degli uni diventano quelli dell’altro, dove la contaminazione non è nelle note bensì nei cuori, dove gli orfani dei Clash sanno parlare la medesima lingua dei figli della terra marchigiana grazie alle loro frequentazioni, dirette e non mediate, con la gente che racconta loro quelle storie che, da sempre, giullari e cantastorie, cantano nelle piazze d’Italia e del mondo. Quello reale e quello impalpabile dei sogni di ciascuno di noi.”

Rosario Pantaleo. L’isola che no c’era, n. 33, Luglio 2004