Alberto PELLEGRINO,Le Cento Città, n. 34, Giugno 2008

Musica e spettacolo

Gastone Pietrucci, "mitico" fondatore e direttore del Gruppo La Macina ha pubblicato decine di dischi in cui ha raccolto e documentato parte del patrimonio della musica popolare marchigiana. Con l'avvento del nuovo millennio, egli ha avvertito il bisogno di pubblicare un'autobiografia artistica fatta di canti della cultura orale marchigiana, da lui particolarmente amati e interpretatii con la raffinata sensibilità di un artista del nostro tempo

Nel 2002 era nato il promo volume di Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto, a cui avevavno partecipato Rossana Casale, Giovanna Marini, Marino e Sandro Severini e Riccardo tesi, tutti riuniti per interpretare una raccolta di brani caratterizzata da originali arrangiamenti musicali e da uno stile di canto molto personale. Recentemente Pietrucci ha pubblicato il secondo volume dell' Aedo malinconico ed ardente, con la partecipazione di Moni Ovadia, Giovanna Marini, di Marino e Sandro SeveriniFederico Mondelci, con la collaborazione della poetessa Allì Caracciolo. Il cd è arricchito dalle immagini dei fotografi Emanuela Sforza e Danilo Antolini, mentre il pittore Enzo Cucchi ha dato un suo personale apporto, disegnando la copertina del disco.                                         Accanto a brani della più antica tradizione marchigiana (Fra giorno e nnotte so' ventiquattr'ore, Il marito giustiziere) , troviamo una bella reinterpretazione del Convegno notturno, la prima canzone che ha dato piena visibilità alla Macina. Seguono poi diversi canti lirico-monostrofici, alcune antiche ballate come La bella Leandra e La sposa morta, un canto della potatura (Bello lo mare e bbella la marina) e un canto popolare toscano (Pan pentito). Una novità assoluta è costituita dalla edizione italiana di un canto della tradizione yiddish composto da Sutskever-Brodna, Sotto la tua bianca stella, interpretato con Moni Ovadia, il quale in segno di affetto per Gastone ha accettato "la sua versione italiana di una canzone yiddish, un intollerabile blasfemia alle mie orecchie" . Sempre Ovadia così si esprime sulle qualità artistiche di Pietrucci: "Per me, che sono un modesto ma assiduo e tenace viaggiatore nei territori del canto, la grana dei  suoni che escono dalla gola di Gastone, i graffi della sua emissione che scavano solchi nelle parole come granelli di una sabbia antica sollevata da un vento caldo, sono come i suoni delle sirene che tentarono Ulisse, mi ammaliano, mi attirano fino a farmi confondere la mia voce con la sua".    

Alberto Pellegrino, Le Cento Città, n. 34, Giugno 2008