a La Pasquella - b Saltarello

da LA MACINA | VENE IL SABADO E VENE IL VENERE...

La Macina , 1998

JE SE VEDEA LE PORTE DELL’AFFANNO… 

  1. Serenata
  2. Io me ne voio anda’ pel mondo sperso…
  3. Il falso pellegrino (Bernardo)
  4. L’amante confessore (Nigra 97)
  5. La formiga che gira nel prado…
  6. Catarinella ero Catarinella so’
  7. Cecilia (Nigra 3)
  8. a. Pipiccinterra maestro della terra – b. Polca – steep
  9. Ninna – nanna del Venerdi’ santo
  10. a. Cantamaggio – b. Saltarello finale di richiesta
Canti satirici e liceziosi della cultura orale
marchigiana.
“[…] Peccato, davvero peccato, che la pruderie
nazionale abbia impedito ai raccoglitori di
canti, sia dell’altro secolo che di questo, di
pubblicare la poesia popolare, diciamo così,
scatologica: che è forse la più gran parte e la
più autentica della poesia popolare: e non è
mai oscena, tanta è l’allegria o la malinconia
che le dà vita poetica, tanta è la naturalezza
delle sue metafore […]”
Pier Paolo PASOLINI, canzoniere italiano,
vol. I, Milano, 1972, p. 42)
ANCORA DISPONIBILE IN CD (110 COPIE) E IN CASSETTA
“Tra i numerosi gruppi che, negli ultimi anni, hanno cercato di animare il secondo folk-revival […]  quello marchigiano della Macina occupa un posto a parte e a mia conoscenza unico. […]”
 
Roberto LEYDI, dalla prefazione al disco, Je se vedea le porte dell’affanno…, M.C.M. Records-050-W6, 1998.

“[…] Chiunque abbia veduto un’acquaforte di Bartolini e un cielo di Osvaldo Licini, chi abbia letto le estasi carnali di Olimpo da Sassoferrato o di Scataglini, chi abbia infine ascoltato una volta la struggente ambivalenza di un organetto e voce contadina, sa già qual’è la costellazione de La Macina, quali i suoi riferimenti.  Parole/suoni/immagini che dicono le semplici e arcaiche occasioni della vita, l’amore, la morte, la fatica del lavoro, il pensiero e la preghiera, la gioia del corpo; e le fissano in via definitiva, ritrovandole ogni volta nell’utopia melodica del puro esserci, dove storia e natura, io e mondo sono ormai una cosa sola. Una sola necessità di canto.”

Massimo RAFFAELI, dalla prefazione al disco, Je se vedea le porte dell’affanno…, M.C.M. Records-050-W6, 1998.